Domenica 28 gennaio centinaia di persone hanno presidiato per ore l’ uscita del porto di Marina di Carrara per dimostrare l’accoglienza e la solidarietà verso i migranti sbarcati dalla Sea Watch.
Lo sbarco dei migranti, salvati diversi giorni prima in mare, poteva esser motivo di festa dal punto di vista umano, ma è stato pubblicizzato dal PD come un’autocelebrazione nella mistificazione dei buoni contro i cattivi, senza nessuna critica alle cause di questa azione scellerata. È l’applicazione del decreto Piantedosi che ha obbligato decine di persone stremate bisognose di cure e soccorsi a subire un ulteriore viaggio in mare di giorni; un decreto che è un diretto attacco all’azione di salvataggio delle navi ONG.
Nelle dichiarazioni degli esponenti del PD, sia locali che regionali, non si legge nessuna presa di posizione critica, ma solo affermazioni di autocelebrazione sulla propria umanità e bontà. Un approccio emotivo destinato alla propaganda elettorale. Un partito che comunque quando era al potere ha prodotto il decreto Minniti-Orlando e prima ancora la legge Turco-Napolitano; che ha stipulato il memorandum con la Libia senza abolire il decreto sicurezza di Salvini, ma ha solo apposto piccole modiche senza rinnegare l’ approccio securitario e la gestione emergenziale del fenomeno migratorio. Ci troviamo quindi di fronte a politici che hanno usato il dramma dei migranti come cipria per imbellettarsi.
Il centrodestra fa il suo.
La Lega era presente con uno sparuto gruppo di rappresentanti locali inneggianti alla difesa della “sacra” “Patria dall’invasione da parte di donne e bambini stremati; questo partito ha basato il proprio successo elettorale sull’istigazione alla paura e all’odio, di conseguenza l’agire politico della Lega si basa sulla necessità indotta e mistificata di scelte repressive.
Gli esponenti locali della Lega hanno organizzato un sit-in, inneggiando allo slogan fasullo e mistificatorio “Carrara non può accogliere tutta l’Africa”, mentendo ai loro stessi elettori e aficionados, ben sapendo che si trattava di un’operazione di sbarco, primo soccorso e identificazione voluta dal loro governo centrale, con la finalità di stroncare l’operato delle ONG e giocato sulla pelle di individui stremati, e che i migranti sarebbero stati a breve dislocati altrove. Da un lato un’azione finalizzata a veicolare le solite menzogne apocalittiche e razziste volte a creare paura e ad attaccare la solidarietà, dall’altro un mero tentativo di strumentalizzare un dramma umano per fini di mera bagarre di politica locale. Come anarchici riteniamo che non debbano esistere confini, che non esistano esseri umani da classificare come stranieri, tanto meno clandestini o nemici, ma solo una suddivisione fra sfruttati e sfruttatori contro la quale la nostra lotta è sempre viva.
Gruppo Germinal FAI